Nasce SEC, Scuola di Economia Civile
Sarà costituita nel pomeriggio del prossimo 19 maggio al Polo Lionello SEC, Scuola di Economia Civile. Fra i promotori alcune delle più interessanti realtà dell’Economia civile in Italia.
Ne parliamo con Silvia Vacca, giovane imprenditrice torinese nella cooperativa di produzione lavoro nell’ambito delle energie rinnovabili “Etica nel sole” e mamma di due maschietti di cinque e otto anni. In questi mesi ha avuto un importante ruolo nel comitato esecutivo per l’iter di avviamento alla Fondazione di SEC e si prepara per esserne presidente del CDA.
Che cos’è SEC?
SEC è acronimo per Scuola di Economia civile, una scuola che è anche un progetto di ricerca che intende promuovere la realizzazione di un mercato civile e civilizzante che ponga al centro dell’agire economico la persona, i suoi bisogni, le sue aspirazioni e la sua fioritura; un mercato in cui gli agenti interagiscono per mutuo vantaggio e nell’interesse del bene comune, in contrapposizione con le logiche utilitaristiche e di sola massimizzazione del profitto che si sono andate affermando su scala mondiale e che ci hanno condotto a questi tempi di crisi.
Come è nata e da chi?
Penso che questa idea fosse da tempo nella mente di varie fra le persone coinvolte, ma concretamente il progetto è partito a settembre 2012 quando alcuni futuri soci, anche in rappresentanza di istituzioni, sono stati invitati da Luigino Bruni ad incontrarsi ed a ragionarne insieme. Erano persone coinvolte sia per le competenze che per le motivazioni di cui erano portatrici, sia a livello personale che come istituzioni. In quell’occasione si è creato, per una sorta di “proprietà transitiva della fiducia” un ottimo tavolo di lavoro. Persone con una comune idea di economia civile, pur non conoscendosi fra loro hanno convenuto sulla proposta di costruire insieme questa Scuola: fra i soggetti coinvolti in questa fase fondativa Banca Etica, Acli, Federazione Trentina delle Cooperative, Scuola Coop, Federcasse, Istituto Universitario Sophia e Polo Lionello Bonfanti.
SEC nasce con lo scopo di rispondere ad esigenze precise, quali?
Anzitutto la necessità di creare una consapevolezza su alcuni principi economici -in particolare quelli riferiti alla centralità della persona e al bene comune- in quegli ambienti che per loro forma giuridica o per loro sensibilità a questi principi sono affini. Si tratta di formare culturalmente la classe dirigente di questo tipo di organizzazioni, si pensi al mondo della cooperazione ad esempio. Spesso, non trovando manager preparati nell’ambito del terzo settore, le cooperative sono costrette a cercali nel mondo del for profit. Il risultato è che i vertici delle realtà più grandi vengono occupati da dirigenti che hanno una formazione ed una esperienza di tipo capitalistico, essendo poco sensibili ai valori fondativi di quelle realtà, con un evidente scollamento fra la dirigenza ed una base che una certa motivazione magari la ha ancora ed il rischio reale che tali valori vadano persi. Le conseguenze si possono ben immaginare. D’altra parte SEC sente di avere da dire qualcosa di molto importante anche al mondo profit: l’obiettivo è quello di creare dei valori di riferimento e far comprendere come la sostenibilità economica possa assolutamente accompagnarsi con una sostenibilità di tipo sociale, all’attenzione al bene comune ed alla persona. Sono tante le richieste infatti che ci pervengono da questo mondo, specialmente oggi, in questo tempo di crisi e che riguardano la profonda esigenza di fare impresa in maniera “civile”.
I corsi a chi sono diretti?
I corsi SEC sono diretti principalmente a soggetti attori di cambiamento all’interno della realtà, quindi quadri e dirigenti di Istituzioni, Associazioni, Imprese, con un livello già abbastanza alto, che già ricoprono questi ruoli o che ambiscono a ricoprirli e intendono quindi formarsi per questo; non il giovane neo-laureato quindi ma persone che hanno già un po’ di esperienza nell’ambito. Ma non solo, SEC punterà anche al mondo delle scuole, pensando a corsi che vadano a formare dirigenti scolastici e professori. Essendo destinati in gran parte a persone che già lavorano i corsi saranno strutturati in maniera molto snella, a moduli eventualmente ricomponibili in percorsi più lunghi, che forniscano crediti formativi per Master piuttosto che corsi di laurea presso l’Università Sophia o altre Università.
Quando partiranno i corsi?
I corsi partiranno nell’autunno del 2013, dopo il lancio ufficiale di SEC che avverrà il pomeriggio del 20 settembre nell’ambito di LoppianoLab e si terranno a Loppiano presso il Polo Lionello, dove verrà costituita la sede della Scuola.
Cosa vorresti ancora mettere in rilievo di SEC?
Direi due cose. Anzitutto l’eterogeneità dei soggetti fondatori con una rappresentanza del mondo cattolico con le ACLI ed EdiC Spa, mentre Banca Etica, Scuola Coop e la Federazione Trentina rappresentano un’altra fetta importante più laica. Aldilà delle diversità delle provenienze, il progetto parte dal basso dall’incontro di motivazioni forti di singole persone e istituzioni, senza nessuna pretesa di essere un soggetto “superpartes” a livello politico, ma forte dell’autorevolezza di una Comunità Docenti e di un Comitato Scientifico di indirizzo culturale di sicuro rilievo, composta da persone come Stefano Zamagni, Luigino Bruni e Renato Ruffini, che dell’Economia Civile sono stati promotori in questi anni in Italia e quindi hanno l’autorevolezza per insegnarla. La seconda cosa che vorrei sottolineare è che SEC nasce come SRL, per dimostrare che si può svolgere una attività di questo genere, di formazione e ricerca di taglio sociale utilizzando questa forma societaria. Nei nostri patti sociali abbiamo inserito alcune clausole che richiamano in qualche modo i principi Edc, destinando solo una piccolissima parte dei futuri utili agli azionisti e privilegiando invece la destinazione (oltre che al reinvestimento) a fondi per la formazione, nello spirito quindi della scuola.